Un’ondata di proteste si sta diffondendo in tutta l’Africa subsahariana. I giovani delusi dai loro governi corrotti, inefficienti e oppressivi scendono in piazza per far sentire la propria voce. Sono arrabbiati e ne hanno abbastanza dell’élite politica che vive al di fuori del loro mondo caratterizzato dalla crisi del costo della vita e dalla mancanza di posti di lavoro. Le proteste in Kenya, Uganda e Nigeria hanno portato alcuni analisti ad affermare che si sta formando una “primavera africana”. Altri affermano che questa è una storia incompleta. Tenendo conto che il futuro politico dei paesi dell’Africa subsahariana è comunque strettamente legato alla questione del debito.Un’ondata di proteste si sta diffondendo in tutta l’Africa subsahariana. I giovani delusi dai loro governi corrotti, inefficienti e oppressivi scendono in piazza per far sentire la propria voce. Sono arrabbiati e ne hanno abbastanza dell’élite politica che vive al di fuori del loro mondo caratterizzato dalla crisi del costo della vita e dalla mancanza di posti di lavoro. Le proteste in Kenya, Uganda e Nigeria hanno portato alcuni analisti ad affermare che si sta formando una “primavera africana”. Altri affermano che questa è una storia incompleta. Tenendo conto che il futuro politico dei paesi dell’Africa subsahariana è comunque strettamente legato alla questione del debito.
di Alessandro Scassellati