Potrà quindi chiedere l’indennità di accompagnamento chi è in possesso dei seguenti requisiti:
L’indennità di accompagnamento non viene invece riconosciuta agli invalidi ricoverati gratuitamente presso istituti di ricovero per più di 30 giorni e che percepiscono un’indennità analoga a quella di invalidità, ossia che siano titolari di pensione di inabilità per causa di guerra, lavoro o di servizio, quando l’importo è superiore a quello previsto per l’indennità di accompagnamento.
L’indennità di accompagnamento è riconosciuta anche ai cittadini UE che siano iscritti all’anagrafe del Comune di residenza e ai cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno. Requisito essenziale per potere ottenere l’indennità di accompagnamento è avere una residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.
Non ci sono limiti massimi o minimi di età per l’assegno di accompagnamento, ma solitamente coloro che hanno più di 65 anni o meno di 18 anni rientrano tra i beneficiari a condizione che abbiano delle difficoltà persistenti a svolgere dei compiti o delle funzioni tipiche per la loro età. Non ci sono neppure limiti di reddito.
Invece è cumulabile con gli altri trattamenti assistenziali e previdenziali come ad esempio la pensione di inabilità civile, o le pensioni dirette e indirette. L’indennità di accompagnamento è inoltre compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa.
L’importo dell’indennità di accompagnamento è pari quindi a 516,35€ per 13 mensilità. Importo aumentato anche per lo stesso trattamento riconosciuto ai ciechi assoluti che da quest’anno è di 915,18€.
A questo punto i soggetti avranno perfezionato il requisito anagrafico previsto dalla circolare INPS (66 anni e mesi per il 2018) possono presentare domanda tramite la modalità telematica presente sul sito dell’INPS.
Questa - come annunciato dall’INPS nella recente circolare - è stata modificata per permettere l’invio anticipato delle informazioni. La novità sarà in vigore ufficialmente dal 9 maggio 2018, ma inizialmente solo per le istanze presentate dai patronati.
Come funziona la nuova modalità telematica? Innanzitutto è presente una verifica iniziale per quanto riguarda il requisito anagrafico: il richiedente dovrà quindi inserire il codice fiscale, così che il sistema potrà verificare che ha l’età richiesta per la presentazione dell’istanza.
A questo punto si ha accesso al sistema di acquisizione della domanda che si suddivide in due parti:
Una volta compilato il modello con tutte le informazioni richieste la domanda semplificata va inoltrata all’INPS (selezionando su “Invio domanda”).
A questo punto i dati trasmessi i dati questi transiteranno automaticamente in fase concessoria dopo la definizione del verbale sanitario che riconosce il diritto alla prestazione economica.
Spetta all’INPS infatti fissare una visita presso la Commissione medica ASL; attestata la presenza dei requisiti necessari, la Commissione medica trasmetterà la documentazione all’INPS che potrà quindi provvedere al pagamento dell’indennità di accompagnamento.
Tutti coloro che invece non hanno compiuto i 66 anni devono inviare il modello sempre per via telematica, ma solo alla fine del completamento della fase sanitaria.
Non spetta ai lavoratori che si dimettano volontariamente, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa (mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali, variazione delle mansioni ecc.).
L’importo è pari al 40% della retribuzione percepita nei tre mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro, nei limiti di un importo massimo mensile lordo, stabilito dalla legge. Per il 2005 tale importo è di 819,62€ elevato a 985,10€ per i lavoratori che possono far valere una retribuzione mensile lorda superiore a 1.773,19€. Per la disoccupazione in pagamento dal 1° aprile 2005 al 31 dicembre 2006, la percentuale è elevata al 50% per i primi 6 mesi e per il settimo mese è fissata al 30%. Per i lavoratori di età pari o superiore a 50 anni è elevata al 50% per i primi 6 mesi, al 40% per i successivi 3 mesi e al 30% per il decimo mese. Ai lavoratori sospesi è pagata nella misura del 50% della retribuzione.
Il trattamento si interrompe quando il lavoratore:
Dopo essersi iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l'impiego, si può presentare la domanda di indennità di disoccupazione ordinaria (mod. DS 21) entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La domanda va consegnata direttamente alla sede Inps o al Centro per l'impiego competente per residenza oppure tramite i Patronati oppure inviata per posta.
Alla domanda devono essere allegati:
I modelli DS21, DL86/88 bis e di richiesta di detrazione Irpef sono disponibili, oltre che presso le sedi Inps, anche sul sito internet dell'Istituto, nella sezione "Moduli".
L'indennità può essere riscossa:
Nel caso di accredito in conto corrente bancario o postale devono essere indicati anche gli estremi dell'ufficio pagatore presso cui si intende riscuotere la prestazione, nonché le coordinate bancarie o postali (CIN, ABI, CAB) e il numero di conto corrente.
E’ un assegno erogato ai lavoratori che non possono far valere 52 contributi settimanali negli ultimi due anni ma che:
Spetta, di regola, per un numero di giornate pari a quelle effettivamente lavorate nell'anno precedente e per un massimo di 156 giornate.
I modelli DS21, DL86/88 bis e di richiesta di detrazione Irpef sono disponibili, oltre che presso le sedi Inps, anche sul sito internet dell'Istituto www.inps.it, nella sezione "moduli".
E’ sicuramente il metodo più noto. Consiste nell'interruzione dell'atto sessuale prima che si verifichi l'eiaculazione nella vagina. Questo metodo comporta un rischio molto alto di gravidanza perché una certa quantità di liquido pre-eiaculatorio, contenente spermatozoi, può comparire nella fase dell'erezione e l'uomo non può averne il controllo.
La possibilità di insuccesso è elevatissima. L'insuccesso può dipendere sia dal fatto che l'uomo ritrae il pene troppo tardi, sia dal fatto che alcuni spermatozoi sono presenti anche nel liquido prodotto dall'uomo prima dell'eiaculazione. L'obbligo di "fare attenzione" produce notevole ansia e tensione nervosa sia nell'uomo che nella donna e ciò può ridurre il loro piacere.
Tale metodo consiste nel calcolo dei giorni di fertilità della donna e nell'astenersi dal rapporto sessuale tre giorni prima e un giorno dopo l'ovulazione, che in un ciclo regolare avviene il quattordicesimo giorno. Diversi fattori possono, però, variare il giorno dell'ovulazione; si deve quindi allargare il periodo di fertilità dall'undicesimo al diciottesimo giorno. La percentuale di sicurezza di questo metodo e' piuttosto ridotta (60-80%).
La donna individua tale periodo osservando la lunghezza dei suoi cicli (il ciclo va dal primo giorno della mestruazione al primo giorno della mestruazione successiva) per un periodo piuttosto lungo (1 anno): sottrae quindi 19 dal numero di giorni del suo ciclo più breve per identificare il primo giorno del periodo fecondo e 11 dal numero di giorni del suo ciclo più lungo (per identificare l'ultimo giorno del periodo fecondo). In questo modo ha individuato i giorni durante i quali probabilmente avviene l'ovulazione; se in questi giorni si astiene dai rapporti sessuali, la probabilità di una gravidanza sarà molto bassa.
E' un metodo poco affidabile, poiché il giorno dell'ovulazione è spesso imprevedibile e può essere anticipato o ritardato da uno stress, un cambio di clima o di stagione, una malattia, una dieta. Per le donne che hanno cicli irregolari il calcolo che abbiamo descritto individuerà un periodo fecondo molto lungo. Questo significa che potranno avere rapporti sessuali sicuri solo in pochi giorni del ciclo. E' necessaria una buona collaborazione da parte dell'uomo.
Ogni donna ha una propria temperatura di base, che può essere diversa da quella di altre donne, ma in tutte si verifica un rialzo dopo l'ovulazione. E dunque individuando questo rialzo che è possibile capire quando l'ovulazione è avvenuta. In questo caso il periodo non fertile viene individuato osservando la curva della temperatura. La temperatura aumenta rapidamente (di circa cinque decimi di grado) sotto l'influenza del progesterone, e rimane a questo livello fino alla comparsa delle mestruazioni. E’ necessario misurare la temperatura ogni mattina, al risveglio, all'incirca sempre alla stessa ora, prima di qualsiasi attività (il primo gesto al risveglio deve essere quello di prendere il termometro), ed annotarla sul foglio della temperatura. La temperatura può essere quella orale, rettale o vaginale, ma va misurata sempre nello stesso modo. Quando la temperatura si è stabilizzata sul livello più alto da tre giorni, si può essere quasi certe che ha avuto inizio il periodo non fecondo, e che i rapporti sessuali non daranno origine ad una gravidanza. Poiché è impossibile prevedere in anticipo il rialzo della temperatura, e poiché gli spermatozoi possono sopravvivere nell'utero fino a cinque giorni, è necessario astenersi dai rapporti sessuali nel periodo precedente l'ovulazione.
La differenza di temperatura tra il periodo fecondo e quello infecondo è molto piccola (qualche decimo di grado) ed un affaticamento, un'indisposizione, una febbre anche leggera, (o semplicemente il fatto di alzarsi di notte) può mascherarla. In alcune donne la curva della temperatura è irregolare, e non permette di individuare con certezza il giorno dell'ovulazione. Il periodo del ciclo in cui è possibile avere rapporti sessuali è molto breve ed è necessaria una buona intesa con il partner.
Il metodo non richiede l'intervento del medico e non interferisce in nessun modo con le funzioni dell'apparato riproduttivo. Non richiede l'uso di mezzi chimici o meccanici (a parte il termometro).
Un buon metodo contraccettivo deve avere le seguenti caratteristiche:
E' decisamente sbagliato affidarsi alla fortuna od a sistemi che non garantiscono un'adeguataefficacia contraccettiva.
L’area dei disabili che hanno diritto alle agevolazioni per il settore auto è stata notevolmente ampliata. In particolare sono ammesse alle agevolazioni le seguenti categorie di disabili:
Le agevolazioni per il settore auto possono essere riferite a seconda dei casi, oltre che agli autoveicoli, anche ai seguenti veicoli:
Occorre presentare (mezzo raccomandata A/R all’Ufficio Competente ed entro 90 giorni dalla scadenza del termine per il pagamento non effettuato a titolo di esenzione):
Per le categorie di disabili che hanno diritto alle agevolazioni auto senza necessità di adattamento, la documentazione che deve essere prodotta per attestare il diritto alle agevolazioni è la seguente:
N.B. Per i disabili con ridotte o impedite capacità motorie ma non affetti da grave limitazione alla capacità di deambulazione, valgono alcune regole a parte. Vediamo quali sono.
Oltre che per le auto e gli autocaravan, valgono anche per:
I disabili con ridotte capacità motorie ma non affetti da grave limitazione alla capacità di deambulazione, in aggiunta ai documenti indicati per gli altri tipi di disabilità, deve presentare:
Sono considerate tali: